giovedì 28 giugno 2012

Una legge regionale per le associazioni di promozione sociale

Una norma regionale che recepisca in Calabria la legge 383 del 2000 che tutela e garantisca le associazioni di promozione sociale, è quanto sollecita alla politica regionale Franco Canino presidente della Pro Loco di Simeri Crichi. "Si registra da qualche tempo nella nostra Regione un vuoto legislativo in quello che è definita, a priori, una "virtuosa" rivoluzione nell'ambito sociale. La legislazione a carattere settoriale dopo la cooperazione sociale- afferma Canino - la cooperazione internazionale ed il volontariato, finalmente anche le associazioni di promozione sociale in Calabria dovrebbero poter avere una legge specifica. Una Regione, quella calabrese, dove il bisogno di aggregare e di regolare il sociale è forte, le molteplici esperienze che si generano sul territorio sono tante, la possibilità potenziali dall'applicazione della legge 383 sono concrete e tutte a beneficio della collettività. Tuttavia a distanza di dodici anni dal varo della legge quadro sulle associazioni di promozione sociale le diverse giunte regionali che si sono succedute nel tempo non hanno trovato una condivisione d'intenti su questa materia. È in verità, continua Canino, che da circa due anni, autore e firmatario il consigliere regionale Pasquale Maria Tripodi, che oggi siede nel gruppo misto, ha proposto un progetto di legge di recepimento della L. 383/2000, depositato presso la segreteria dell'Assemblea del Consiglio Regionale in data 13.12.2010, assegnato alla III^ Commissione per l'esame di merito ed alla II^ Commissione per il parere. Iniziativa che ancora non trova conseguenti azioni politiche sul piano legislativo. Secondo una riflessione degli addetti ai lavori e di esperti della materia, grazie anche ai giudizi espressi nel merito di alcuni manager della Regione, il Progetto di Legge dell'onorevole Tripodi, rappresenta una buona proposta che fotografa la situazione in cui operano le varie associazioni in Calabria e, con le dovute migliorie, potrebbe essere alla fine una efficace norma. Rimane il fatto che nel caso delle Pro Loco alla quale legge 383 si ispirano e che operano nella nostra Regione rimangono " cornute e mazziate". Infatti, pur essendo obbligate a comprendere nei loro statuti contenuti e regole della legge 383 /2000 rimangono ingessate: la regione Calabria non avendo recepito la normativa nazionale non consente alle medesime Pro Loco di iscriversi nei registri provinciali e quindi a cascata in quello regionale, non è istituito l'Osservatorio Regionale delle APS, insomma secondo Franco Canino, alle Pro Loco della Calabria vengono ad oggi negate ogni prospettive di sviluppo, di godere di benefici fiscali, di operare nel campo delle donazioni, insomma costrette a rallentare il normale sviluppo ma, cosa più grave, a rinunciare alle risorse finanziarie previste dalla stessa norma".

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